Il nostro paese - Punti di interesse
Villa Capra Bassani |
Venne edificata nel 1764 su disegno dell'architetto conte Orazio Capra, o almeno così si credeva fino a poco tempo fa poiché lo stesso conte si era fatto ritrarre con il progetto della villa in mano e il suo nome è scritto a lettere cubitali sul fregio dell’ordine ionico del timpano. Da ricerche storiche, invece, risulta che la villa fu opera dell’architetto Ottavio Bertotti Scamorzi al quale il conte l’aveva commissionata. Di gusto neoclassico, la villa richiama lo stile del Palladio: un'ampia scalinata centrale fiancheggiata da statue conduce al pronao ionico che “contrasta con la piena luminosità delle pareti laterali”. Quattro colonne sostengono il timpano su cui si ergono tre statue particolarmente belle. Sul davanti del giardino si può vedere una peschiera sul cui ponte si apre il cancello d'ingresso. | |
Villa Saugo Belmonte |
Posta sulla sommità di una collina, detta appunto Belmonte, per il meraviglioso panorama che da lì si può ammirare, la villa gode della posizione favorevole dominando infatti la pianura sottostante. Immersa nella bellezza dei vigneti coltivati sulle pendici della collina dai quali si ricava un eccellente vino, la villa è ormai considerata da molti una delle costruzioni più caratteristiche di Sarcedo. | |
Chiesa parrocchiale di S. Andrea Apostolo |
Costruita sullo stesso luogo dove sorgeva una più antica chiesa, sempre dedicata a S. Andrea Apostolo, probabilmente non più in grado di soddisfare, o per vetustà o per ridotte capacità, alle esigenze di una popolazione che si faceva man mano sempre più numerosa. La nuova chiesa fu edificata a partire dall'8 novembre 1731, giorno in cui venne collocata la prima pietra e consacrata domenica 3 ottobre 1744. Essa rappresenta un modello tipico del periodo di transizione tra il barocco ed il ritorno ai principi classici del Rinascimento. La sua facciata è a due ordini architettonici sovrapposti, il primo ionico ed il secondo toscano, coronati da un timpano. Ai lati del portale d’ingresso si trovano due nicchie con le statue in pietra tenera raffiguranti S. Giusepppe e S. Giovanni Evangelista, la prima a destra e l’altra a sinistra. Anche sul frontone sono state collocate tre statue, quella di S. Andrea Apostolo vertice, quella di S. Pietro a destra e quella di S. Paolo a sinistra. L'interno è costituito da un'ampia e luminosa navata, da un altare maggiore e da quattro altari laterali. Conserva numerose e preziose opere pittoriche: ”Vergine e Santi” di Alessandro Maganza, ”Crocifissione di Sant'Andrea” di Giovanni Battista Mariotti, ”Transito di San Giuseppe” di Antonio De Pieri e ”Madonna e Santi” di Francesco Verla. Accanto al coro, venne costruito nel 1885 l’Oratorio dell’Immacolata, donato alla Chiesa e alla Parrocchia dalla signora Luigia Ballardi allo scopo di creare un luogo adatto all’Associazione delle Figlie di Maria che si voleva istituire. Si tratta di un oratorio dal notevole valore artistico nel quale trovano la loro collocazione un ricco altare in marmo sul quale venne posta la statua dell’Immacolata. L’ambiente è inoltre impreziosito da quattro magnifiche vetrate. | |
Villa Suman Berti |
Costruita nel 1832, sorge in posizione centrale rispetto alla parte alta del paese. Nel parco della villa esiste un pregevole vecchio faggio rosso sulla cui corteccia, in passato, numerose giovani coppie hanno eternato il proprio amore. | |
Villa Tretti |
Costruita nel 1884 sul colle di Bodo, anche questa villa è in una posizione particolarmente panoramica. Domina infatti la campagna che si estende verso Thiene e, provenendo da quella direzione, rappresenta la prima delle nobili costruzioni che si possono ammirare sulle colline di Sarcedo. Sullo stesso colle si trova anche la Chiesa di S. Pietro di Bodo, un’antica chiesetta nominata per la prima volta in un antico documento del 1292 ma la cui costruzione è sicuramente anteriore a tale data. La diocesi di Padova, a cui apparteneva al quel tempo essendo Cappella della Pieve di Thiene, l'ha ceduta alla parrocchia di Sarcedo all'epoca della fusione delle due parrocchie; è costituita da un'unica navata con abside terminale e tetto a due falde. Da quando non fu più parrocchiale, la chiesa di S.Pietro di Bodo incominciò a passare in mano a privati ed essere alternativamente soggetta a periodi di manutenzione e di abbandono. Restaurata dall’attuale proprietario ha riacquistato tutto il suo valore e dalla sommità della collina si erge ora a simbolo del luogo stesso su cui sorge.
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Ca' Bosa |
Il caseggiato si trova nell’angolo di confluenza del Rio Refosco nel torrente Igna. Si tratta di un’antica casa padronale una volta denominata Ca’ Bagoza o Bagozza.
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Villa Franzan al Barcon |
Costruita nel decennio 1660-1670 dai conti Franzan, la villa divenne, dopo la decadenza della nobile famiglia e diversi passaggi di proprietà, villeggiatura estiva del Collegio delle Dame Inglesi di Vicenza, per un periodo che va dal 1876 al 1907. Passata in proprietà del Vescovo di Padova fu sede di Collegio e Seminario Vescovile dal 1908 al 1922, diventando ospedale da campo durante la Grande Guerra. Del 1666 è la Chiesa dedicata a S. Antonio di Padova che sorge nelle immediate vicinanze della villa lungo la strada che costeggia le mura di recinzione del Barcon. | |
Ca' Terza |
Massiccia e vetusta costruzione sulla destra del torrente Igna la cui denominazione si fa risalire ai secoli XVI-XVII quando era proprietà della nobile famiglia Terzo. In realtà la Ca’ Terza è assai più antica, forse costruita al tempo degli Scaligeri. Uno stemma con l’aquila sovrasta l’arco del portico rivolto a settentrione forse in riferimento all’antichissima e potente famiglia Thiene dall’Aquila. Quella che sembra una fortezza rimane comunque una delle più antiche costruzioni di Sarcedo.
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Villa Zironda, meglio nota come Ca' Dotta |
Risale alla metà del 1400 quando fu probabilmente Giacomo Dotto, membro di una ricca famiglia padovana, o un suo diretto discendente, ad avere l’idea di edificare una casa dominicale su quei terreni che la stessa famiglia aveva in precedenza ereditato a Sarcedo. La costruzione originaria venne ampliata nel 1891, anno in cui si concluse il restauro della villa per volontà di Elvira Ancillotto, moglie dell’avvocato Giovanni Battista Zironda, che l’anno prima l’aveva acquistata forse nella speranza di recuperare la salute proprio stabilendosi in quel luogo. Ciò che ancora oggi caratterizza la villa sono le antiche finestre ad arco gotico che si possono ammirare sulla facciata principale. La villa dal 1890 appartenne agli Zironda di Thiene fino a che, nel secolo scorso non venne acquistata da Giacomo Gecchelin. Quest’ultimo poi, alla morte, la donò alla comunità di Sarcedo. | |
Contrà | |
È una delle contrade più caratteristiche di Sarcedo che fin dall’epoca romana deve aver rivestito un ruolo importante in quanto si colloca all’incrocio tra un decumano e un cardine. Nota fino alla metà dell’Ottocento col nome di Passamosca, denominazione che appare documentata addirittura in un documento del 1371, la contrada vantava anche la presenza di una chiesa esistita almeno fino allo stesso anno. Ciò che rende questa contrada degna di menzione è inoltre il fatto che proprio in questi luoghi nacque, il 27 maggio 1740, il francescano Padre Gaetano Maccà, uno degli storici più famosi del territorio Vicentino. | |